Da persona semplice non è certo il fatto che sia un uomo ad interpretare Medea (cosa normale nel teatro greco), ma la trasformazione di una regina-maga in una donna banale nella quale si può riconoscere con i suoi miseri difetti qualunque popolana. Questo lavoro non rende giustizia a una opera magistrale e non mi è piaciuta. Potrei citare tanti episodi per correlare il mio pensiero. Mi piacerebbe un dibattito su l’interpretazione di Euripide che per me esprime dei sentimenti e valori sempre attuali (lui non ha rughe, questo lavoro verrà dimenticato).