*Articolo di Annibale Ghisolfi*
Per scrivere un breve articolo da pubblicare nella resuscitata rivista “Clio” mi sono rifatto alla mia breve esperienza – due stagioni – di relatore e di frequentatore delle conferenze Unitre.
L’offerta culturale del sodalizio di cui tutti facciamo parte, presenta particolarità e caratteri che la differenziano da ogni altra iniziativa similare; innanzitutto perché autoprodotta – le conferenze e i corsi a cui è possibile accedere sono tenute dagli stessi iscritti – e i relatori sono persone che trasmettono non solo quanto hanno imparato con lo studio o con il lavoro, ma anche quanto hanno vissuto per professione o per passione amalgamando il tutto con l’esperienza di una vita.
È un interscambio: quante sono le strade che ognuno di noi non ha percorso? Quante sono le regioni della conoscenza di cui sapevamo l’esistenza solo per sentito dire ma che non abbiamo mai esplorato?
Proprio in questi giorni m’è capitato tra le mani un volume particolare, dal titolo “Sulle mappe – il mondo come lo disegniamo” opera di un divulgatore a nome Simon Garfield.
È la storia delle carte geografiche che, dalle prime raffigurazioni, imprecise e assolutamente fantasiose, nei secoli si sono via via arricchite di tutte le cognizioni che naviganti o viaggiatori di terra riportavano ai cartografi, fino a diventare, già molto prima dell’avvento dei satelliti, affidabili strumenti che riportavano fedelmente l’immagine del nostro pianeta.
Così mi è venuto spontaneo mettere in relazione, col dovuto senso della misura, il procedere della cartografia con la frequenza alle varie iniziative dell’associazione, dove si andavano delineando altri mondi culturali, altre strade che altra gente aveva percorso nella propria vita e che, giunti a questa (più o meno) comune età e con più tempo a disposizione, ci si è divertiti, per il solo piacere di farlo, a comunicare a chiunque volesse ascoltarci, la nostra avventura.
Questi, tutto sommato, mi sembra siano i significati e il valore del ritrovarci per prendere nota dei “resoconti di viaggio”e delle scoperte che ognuno di noi cerca di trasmettere.
Sulla mappa personale delle nostre conoscenze, man mano che si aggiunge resoconto a resoconto, ecco che alcune isole si saldano tra di loro, che alcuni spazi bianchi acquistano contorni e, anche se non faremo in tempo ad avere una visione generale – decisamente troppo vasta per chiunque – qualcosa in più dei saperi di questo mondo forse, modestamente e senza pretese di onniscienza, potremmo pensare di capire.