Novembre 1797, castello di Rastatt, Baden, Germania. Il maniero si anima, sta per ospitare il Congresso di Rastatt, in cui si sarebbero ridefiniti i confini della Germania, e di conseguenza quelli dell’Europa. Era stato formalizzato in un articolo, il numero 20, che nessun paese straniero avrebbe potuto inviare i suoi delegati. Quelli della Repubblica Francese sono tre: il giovane generale Buonaparte (che non aveva ancora francesizzato il suo cognome), un diplomatico e un giurista. L’altra parte è rappresentata da cinque ministri plenipotenziari e cinque delegati senza diritto di decisione. Il giovane re di Svezia, Gustav IV Adolf, in virtù del possesso di parte della Pomerania, ha inviato il suo delegato, commettendo però due gravi errori: nominarlo garante del trattato di Westphalia, un’ingerenza ingiustificata, e scegliere il conte Hans Axel von Fersen, monarchico convinto, inserito nella lista degli indesiderati sul suolo francese. La reazione di Buonaparte non si fa attendere. Ecco le note dal diario del conte Fersen:

L’incidente diplomatico arrivò naturalmente ai giornali, Napoleone parlò più volte a proposito di Fersen con altri diplomatici austriaci e tedeschi, ma l’espulsione dal congresso restò un dato di fatto. Il congresso di Rastatt durò fino alla primavera dell’anno successivo, e forse non fu un caso se la Pomerania svedese fu il primo territorio svedese ad essere invaso dai Francesi nel 1807. Il generale Bernadotte, che guidava le truppe, sarebbe diventato re di Svezia tre anni più tardi.
” Buongiorno , premetto che da ignorante e non appassionata della Svezia ne ero rimasta al allora storia insegnata che passava da Gustavo 3 a Bernadotte ,”.la petite histoire”ha molto da insegnarci Grazie una sua ammiratrice c begonnet Christiane Begonnet Mail: cbegonnet@outlook.it Mobile: +393387679795
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