Via dei Legionari – Parte 7: Le tre Grazie

In via dei Legionari abitano tre ragazze poco meno che diciottenni, Maria Luisa, la figlia del vinaio, Giulia mia sorella e Grazia, la figlia di Libero. Quest’ultima dà il nome al terzetto perché è graziosa e gentile e le altre la imitano. Maria Luisa tiene la contabilità del padre, Giulia è l’unica che studia. Vuol diventare maestra e sogna di andare a insegnare e a vivere in una grande città. Grazia, dopo la morte del papà è stata assunta nella ditta dove lavorava Libero.

Escono il sabato pomeriggio e non si sa dove vanno o cosa fanno, a noi bambini non dicono mai niente: hanno paura che facciamo la spia e sveliamo  segreti che non si possono assolutamente dire.

La vecchia Rosetta che abita al piano terra del caseggiato anonimo e ha quattro figlie tutte già sposate, le interroga e vorrebbe sapere.

«Possibile che tre belle ragazze come voi non abbiano qualche bel giovanotto che le accompagni?». Loro rispondono gentilmente e inventano, lei le guarda di traverso con uno strano sorriso.

«Non è che ci segue quando usciamo?», si interrogano preoccupate. «E poi cosa c’è di male? Anche lei sarà stata giovane, tenterà di indovinare quello che facciamo, ma non sa niente».

La Rosetta è sempre seduta fuori dall’uscio di casa a fare le parole crociate o a lavorare all’uncinetto, l’unica fra tutti gli abitanti della via che sa risolvere i rebus. Per questo è vista come una persona colta e istruita. Il dito indice termina con una specie di uncino: è l’unghia deformata e fa una certa impressione quando cerca di farti capire il rebus appena risolto additandotelo.

Le Tre Grazie, nelle sere estive si ritrovano in un angolo del cortile e parlano tra di loro. Anche da queste conversazioni noi bambini siamo esclusi, ma noi sappiamo che parlano di ragazzi e cerchiamo di captare i loro discorsi nascondendoci nelle vicinanze.

Quando il tempo è sereno si mettono a guardare  il cielo stellato e devono dire che cosa ricorda loro un certo gruppo di stelle. È un gioco al quale una sera, stranamente sono stata ammessa. Quello che vedevano doveva essere un segno premonitore su chi avrebbero sposato. Giulia aveva visto una mucca. Erano scoppiate grandi risate, ma Giulia non sapeva che qualche anno più tardi avrebbe sposato un veterinario.

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