“Marta, come va?” chiedo preoccupata alla mia migliore amica guardandola oltre la siepe che ci separa.
“Non bene, Nadia, mio marito mi dà da pensare. Magari passo a bere un caffè quando torno dal lavoro. Ho bisogno di sfogarmi con qualcuno.”
“Ok, a dopo.”
La cinquecento rossa di Marta esce dal vialetto.
Rientro in casa e poco dopo sento il motore di un’altra auto.
Scosto la tenda, è Luigi. Dovrebbe essere al lavoro, non davanti al cancello di casa. E chi è quella bionda tutta tirata che è con lui?
Lui si si guarda in giro con circospezione, sembra un ladro. Lascio andare la tenda e continuo a sbirciare attraverso i buchi del ricamo fino a quando spariscono dietro la siepe.
Cosa faccio adesso? Lo dico a Marta o no?
È sera, non ho pensato ad altro. Il suono del citofono mi avvisa dell’arrivo di Marta.
“Che buon odore di caffè” dice entrando in casa.
“Forte, come piace a te!” le dico facendo segno di sedersi accanto a me sul divano del soggiorno.
Le porgo la tazzina, lei la prende, le mani le tremano, prende il cucchiaino e lo gira nella tazza per un po’, senza parlare.
Rompo il silenzio: “Non hai ancora messo lo zucchero.”
“Hai ragione.”
Prende la bustina di zucchero, la strappa e la stritola sopra il caffè.
Le parole le si bloccano in gola diverse volte prima di uscire, poi le vomita tutte d’un fiato.
“Fino a poche settimane fa eravamo una coppia felice, avevamo iniziato a organizzare il nostro anniversario, gli avevo anche detto che mi sarebbe piaciuto andare alle Maldive. Poi di punto in bianco è cambiato. Un paio di volte l’ho sentito parlare a bassa voce chiuso in bagno, e l’ho scoperto a messaggiare nello sgabuzzino. È evidente che ha un’altra donna. Non voglio perderlo, ma non so cosa fare.” dice guardando nel vuoto con gli occhi rossi.
Povera, non ho il coraggio di dirle quello che ho visto stamattina.
“Hai provato a parlargli?”
“Certo che ho provato, più di una volta. Dice che non ha niente, che è un periodo un po’ particolare ma non mi spiega il perché. Mi ripete di stare tranquilla ma ogni giorno che passa lo sento sempre più lontano.
Il mattino seguente Luigi ripete la scena del giorno prima. Ma quello è un giorno speciale, è il loro anniversario, ma come si permette? Stavolta non sto zitta. Non può buttare via venticinque anni di matrimonio per una squinfia come quella. Non glielo permetterò. Marta non merita tutto questo.
Mi avvicino al cancello e lo trovo aperto. Sento delle voci provenire dal giardino nel retro della casa: Luigi sta parlando con Lei. Mi avvicino ma non riesco a vederli. Sono nascosta dietro la camelia cercando di origliare senza risultati. Si avvicina Birba, la loro gattina. Indietreggio piano per evitare di starnutire. Vado a sbattere contro la sedia in ferro battuto e cado insieme a lei.
“Ma che accidenti…” la voce di Luigi è severa “Cosa ci fai qui?”
“Se…sei uno stronzo!” balbetto guardando la donna alle sue spalle.
“Per favore Nadia, dimentica quello che hai visto, non rovinare tutto. Non dire niente a Marta. Fallo per la nostra amicizia. Oggi è il nostro anniversario.”
“Lo so bene che giorno è oggi!” Dico basita. Mi alzo. Faccio un passo avanti e quello che vedo uccide le parole che avevo in gola.
Il giardino di Marta è invaso di rose bianche compreso un arco che ne è ricoperto. Ci sono anche una ventina di sedie vuote.
“Adesso ti spiego tutto. Non te ne ho parlato prima perché non volevo che facessi la spia con Marta.” mi dice Luigi.
“Bella fiducia che hai in me!” Rispondo piccata.
“Volevo rinnovare la promessa che le ho fatto quando ci siamo sposati e ho assunto Elena per organizzare l’evento”
A un segno di Luigi la bionda patinata mi porta un vestito di taffetà rosa: “Piacere, sono Elena” dice porgendomi la mano libera “Questo è per lei, stavo per portarglielo, dovrebbe farle da damigella.”
“Co…cosa?”
Wow, sono senza parole, alla fine annuisco e afferro l’appendino con quell’adorabile confetto rosa e corro a casa.
“SORPRESA!” urlano amici e parenti all’arrivo di Marta.
Luigi le va incontro a piedi scalzi. Marta ha la bocca aperta dallo stupore, gli occhi si inumidiscono dall’emozione, lui la prende per mano e l’accompagna dietro un separé in legno dove ci siamo io ed Elena. Mi abbraccia forte, l’aiutiamo a indossare un abito in seta avorio, una coroncina di roselline bianche e un bouquet di orchidee: Siamo pronte.
Partono le note di Everything di Michael Bublé.
Sbircio oltre il separè, gli invitati sono seduti in attesa, esco e cammino tra di loro, ho un cesto di petali bianchi che lancio per aria, Marta mi segue, raggiungiamo Luigi.
Luigi si inginocchia sotto l’arco di rose ed estrae dalla tasca dei pantaloni una scatolina blu Tiffany.
“Vuoi risposarmi, amore?”
“E me lo chiedi?” risponde Marta, asciugandosi la gioia dal volto.
“Dovrai abituarti ai piedi nudi.” Dice porgendogli una busta.
Le mani tremano quando estrae due biglietti aerei.
“Partiamo domani per le Maldive?” chiede sorpresa. Non riesco a smettere di sorridere e piangere insieme, mentre il cuore minaccia di uscire dal petto.
Più tardi, con gli aperitivi in mano, Luigi confessa a Marta: “Quando la tua amica Nadia mi ha visto in giardino con Elena ha pensato che ti stessi tradendo.” dice ridendo.
“Colpevole!” Ammetto, e Marta aggiunge sottovoce verso di me: “E non sei stata l’unica a dubitare di lui.” dice facendomi l’occhiolino.