Una nuvola di fumo

È una bella giornata di tiepido sole. Il mio giardino è cosparso di foglie, di aghi di pino e di rami spezzati caduti sul prato durante l’inverno. Danno un senso di desolazione e di abbandono. 

“Rimboccati le maniche” mi dico “e fai sparire tutta questa ramaglia. Fai rivivere questo tuo piccolo paradiso terrestre a nuovo splendore.”

Armato di rastrello, forcone e accetta mi metto all’opera. Lavoro di grande lena e dopo tre ore a rastrellare, tagliare, raccogliere, spostare, caricare, contemplo con soddisfazione tre grossi cumuli di frascame e rami secchi. Sono il frutto di impegno e sudore. Mi compiaccio per il risultato ottenuto. I nuovi fili d’erba che spuntano, gli alberi ripuliti dai rami secchi, le foglioline appena nate, donano l’immagine del risveglio alla vita. Mi piace, mi sento tutt’uno con il mondo vegetale, mi rilassa e mi da serenità. Mi scuoto e penso: “farò di tutta questa ramaglia un bel falò e nel giro di poco tempo questo giardino ritornerà al suo consueto splendore.” 

Rientro in casa, prendo fiammiferi e carta. Piera mi ferma: “Ma, Aldo, lo sai che non si può più bruciare nel giardino?”

“Si, lo so” rispondo” ma io l’ho sempre fatto e non sono l’unico.”

“Non sono d’accordo” replica stizzita “ma se proprio non vuoi darmi retta stai attento, tieni il fuoco basso o rischi di bruciare tutto quanto.”

“Non preoccuparti, so cosa sto facendo.”

Ma lei non mi da retta e continua, “E prima di accendere il fuoco stendi la canna dell’acqua vicino ai mucchi, non si sa mai. La prudenza non è mai troppa.” 

Alzo gli occhi al cielo: “Certo, certo, mia signora.”

Ecco il fuoco. Non tutto ciò che brucia è secco, una colonna di fumo sorpassa gli alberi e si diffonde nella vicina strada provinciale. Dopo pochi minuti sento arrivare il suono potente di una sirena d’allarme. Due funzionari del parco saltano la recinzione. Mi raggiungono correndo e gridano: “Cosa sta facendo! Non sa che è proibito bruciare nel parco del Ticino, è pericoloso e assolutamente vietato. Non vede che le fiamme stanno minacciando di incendiare tutto? Apra l’acqua e spenga tutto immediatamente. È un irresponsabile. Lei sta minacciando di innescare un incendio doloso. Riceverà una sanzione esemplare. È quello che si merita!”

Sono esterrefatto e deluso, ero così soddisfatto del mio lavoro. Subito comincio a innaffiare i cumuli ardenti. La colonna di fumo aumenta, diventa sempre più imponente, un soffio di vento improvviso ce la spinge in faccia. “Accidenti, ma cosa fa, dia qua la canna, il getto si indirizza alla base del cumolo, non sopra.” L’uomo poi si rivolge al collega: “È anche stupido questo qui.” 

In pochi minuti tutto è spento.

Guardo desolato ciò che resta del mio lavoro. Rimangono solo mucchi di cenere fumanti da cui sbucano monconi di rami bruciati, bagnati dall’acqua che diventata nera ora impregna il prato, disordine dappertutto.

 Amareggiato, stufo, deluso, mi dico: “Sarà meglio che vada a fare una doccia. Domani è un altro giorno, arriverà il verbale della multa e io chiamerò un giardiniere.” Amen.

Un pensiero su “Una nuvola di fumo

  1. @ Signor Aldo Tasca BUONA SERA .Mi e capitato la stessa cosa :ho avuto un processo durato12 anni riaperto da una giudice che(voleva vederci chiaro) ma a Varese avevano perso i documenti ho dovuto farle ricostruire dal avocato a pagamento nel frattempo assolta una seconda volta lei era stata trasferita !!!!!! Ho continuato a bruciare con prudenza nei giorni senza venticello con criti che dei vicini . Christiane Begonnet Mail: cbegonnet@outlook.it Mobile: +393387679795

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