Fin troppo spesso abbiamo sentito decantare le meraviglie dell’Italia, numeri incredibili di eccellenze e caratteristiche climatiche e naturali concentrate in così poco spazio. Eppure, siamo così sicuri di conoscere questo Paese straordinario che affonda le sue radici nel Mito?
XI secolo a.C.; dobbiamo ritornare a quest’epoca, persi tra la Mitologia, per poter trovare le origini del nome del nostro Paese. Vero o meno, sembra che il popolo degli Enotri, sotto la guida del re Italo, abbiano conquistato le terre che oggi corrispondono alla Puglia, Basilicata e Calabria e in onore del loro sovrano hanno chiamato i nuovi possedimenti: Italia.

Ovviamente, dobbiamo considerare tutto ciò una ricostruzione plausibile ma non certa, dal momento che ci stiamo riferendo ad un’epoca storia che anticipa di circa 16 generazioni la celeberrima Guerra di Troia.
Esiste anche una seconda teoria relativa alle origini del nome del nostro Paese ed ha a che fare con degli animali.
Secondo la maggior parte degli studiosi, infatti, il nome Italia deriva da Italói, nome che i greci avevano attribuito ai Vituli (o Viteli). Costoro erano una popolazione che si era insediata nella punta più estrema della nostra penisola (che corrisponderebbe più o meno alla zona meridionale rispetto all’odierna Catanzaro). Queste persone adoravano il simulacro di un vitello (che in latino si dice vitulus) ed è curioso pensare che noi italiani, altro non siamo che gli “abitanti della terra dei vitelli”.
La nostra cara Italia, a volte, sembra essere il Paese dei Balocchi dove spiccano nei vari ambiti personaggi ambigui usciti dal circo. Non dobbiamo dimenticare, però, un fatto decisamente importante: grazie alle sue scoperte, l’Italia ha contribuito a cambiare la Storia del Mondo. Dovremmo ricordarcelo più spesso e far nascere in noi quella voglia di eccellenza che a volte sembra essere soffocata dalla mediocrità.

Sono molte le invenzioni italiane che hanno cambiato le Storia, basta pensare al caminetto, inventato a Venezia, o l’arco dei romani piuttosto che la campana di San Paolino (vescovo di Nola). Una delle prime risale al 1088 quando nella città di Bologna viene aperta la prima università; il Medioevo è stata un’epoca in cui il contributo dell’Italia si è fatto abbastanza sentire. Basta pensare che nel 1200 Ugo da Lucca ha inventato l’anestesia mentre nel 1244 l’Arciconfraternita della Misericordia di Firenze creò la prima ambulanza, che all’epoca era trainata da cavalli. Sempre in Toscana, alla fine del 1300, Francesco Maria Datini ha un’idea finanziaria folgorante: la cambiale.

Masaccio
Santa Maria Novella – Firenze
Tra il Medioevo e l’Ottocento lo Stivale è stato il palcoscenico di grandi scoperte, anche se sarà dopo questo lasso di tempo che l’Italia si trasformerà in una vera e propria fucina di scoperte. Se pensiamo al mondo dell’Arte, non possiamo dimenticare la scoperta della prospettiva.
L’Ottocento apre un’epoca che vedrà il nostro Paese, per quasi due secoli, uno dei più importanti fornitori di novità e scoperte.
Nel 1871 iniziò una querelle che è terminata solo nel 2002 tra Alexander Bell, a cui era attribuita l’invenzione del telefono e Antonio Meucci, che per primo aveva depositato un brevetto temporaneo per il telettrofono, il precursore del telefono.
In pochi forse ricordano il medico piemontese Scipione Riva Rocci ma tutti noi conosciamo la sua invenzione del 1896: lo sfigmomanometro, per la quale rinunciò a qualsiasi sfruttamento commerciale.
All’inizio del Novecento, Enrico Forlanini rende nota la sua idea dell’aliscafo, mentre nel 1930 Corradino D’Ascanio costruisce il DAT3, il primo elicottero della Storia. Il trasporto è stato un ambito molto studiato all’inizio del secolo, tanto che nel 1924 si è inaugurata la prima autostrada del mondo, la A8 che collega Milano e Varese. Il nome di Gino Modigliani è sconosciuto alla maggior parte di noi, però tutti conosciamo la macchina da scrivere che ha inventato ed ha progettato per Olivetti. Il nome Bialetti è legato indissolubilmente al caffè da quando Alfonso inventò la moka nel 1933. Cosa c’è di altrettanto piacevole oltre ad un buon caffè? Un bel bagno caldo ed ecco che nel 1956 Candido Jacuzzi, emigrato in America, progetta un’apparecchiatura ormai conosciuta in tutto il mondo con il suo nome; questa sua invenzione è nata però per dare sollievo al figlio affetto da artrite reumatoide. Il 1938 per l’Italia è stato un anno importante, in cui Enrico Fermi, per le sue ricerche sull’energia nucleare, portò a casa uno dei 21 Nobel finora vinti nel nostro Paese. L’Italia ha dato un grande contributo anche nel mondo della tecnologia, nonostante la ricerca nel nostro Paese non sia propriamente una priorità, ed è un vanto per tutti noi pensare che nel 1962 Pier Giorgio Perotto progetta una macchina con stampante chiamata Perottina, lanciata da Olivetti con il nome P101, che altro non è che un personal computer. Il 1971 è stato un altro importante anno per la tecnologia, infatti il vicentino Federico Faggin ha inventato il microchip per l’azienda americana Intel. Una delle invenzioni tecnologiche che hanno avuto una delle maggiori diffusioni in assoluto è senz’altro la scheda SIM (chi non ne ha almeno una oggi?), questa invenzione risale al 1996 ed è firmata Telecom Italia Mobile.

La lista delle scoperte è decisamente lunga, basta pensare che un elenco approssimativo annoderebbe: il cruciverba, la radio, il salvagente, la dinamo, il fax, la pila, il motore a combustione interna, lo scooter, il violino, il radar, la lotteria, i coriandoli, il pianoforte, i jeans, il paracadute, la matita, il giornale, il motore pneumatico, il sismografo, la pistola a tamburo, l’Autovelox, la Nitroglicerina e chi non ricorda il Galileo Galilei e il suo cannocchiale.

La nostra cara vecchia Italia non è solo il Paese dove si inventano cose utili e belle ma è un Paese dove anche la Natura ha trovato nido sicuro dove proliferare. I numeri della biodiversità sono davvero strabilianti, è incredibile pensare che ci siano circa 6.700 piante e 1.130 specie di muschi. Un calcolo delle specie coltivate è, invece, un’impresa ardua, se non prendiamo in considerazione le piante ornamentali (che sono innumerevoli) arriviamo a circa 665 specie d’interesse agricolo coltivate.
Il regno animale ci affascina (e a volte intimorisce) sin da piccoli, e con le sue 55.600 specie animali accertate sino ad ora, il Bel Paese raggiunge un traguardo invidiabile, se pensiamo che di questa grande famiglia di animali si contano ben 500 uccelli.

Ha dell’incredibile pensare che questo Paese, così ricco, bello, fortunato e con una marcia in più nel vedere e scoprire sia anche così bistrattato dal qualunquismo e dalla mediocrità, come vediamo giornalmente in molti ambiti e aspetti.
Indubbiamente, l’Italia è uno dei Paesi sulla Terra ad aver ricevuto qualche regalo in più dalla Natura, è a tutti gli effetti un sogno ma dobbiamo fare attenzione, se mangiamo troppo pesante anche un sogno può trasformarsi in un incubo.
