Una nuvola di fumo mi è volata in faccia

Squilla il telefono.

«Studio dell’Avvocato Bonfini, buongiorno, sono Paola, in che cosa posso esserle utile?»

«Paola!»

«Nonnaaa, quante volte devo dirti di non telefonarmi in ufficio? Non posso perdere tempo in chiacchiere…»

«Se invece di sciorinare tutta ‘sta filastrocca dicessi solo pronto, ti avrei già chiesto se domani mi puoi accompagnare in posta a ritirare la pensione.»

«E non potevi dirmelo questa sera?»

«No, perché magari me lo dimentico.»

«Va benee, me lo segno» dico per rassicurarla e chiudere la conversazione prima possibile.

«Ha sempre ragione lei» sbuffo rivolgendomi a Lidia seduta alla scrivania di fronte «allora, cosa mi stavi dicendo?» 

«Stavo dicendo che ho deciso di farmi tatuare un uccellino proprio qui» si alza e solleva la gonna per farmi vedere l’interno della coscia» e stasera vorrei andare a fissare l’appuntamento al Sailors Tattoo, mi accompagni?»

«Io no, chissà che male, ma proprio in quel punto lo devi fare… e poi proprio un uccello?»

«In mancanza d’altro…»

La risata viene smorzata dal rumore dei tacchetti della capa. Io riprendo prontamente la cornetta e accomiato un signor nessuno, Lidia inforca gli occhiali e fa volteggiare le dita sulla tastiera.

Alla fine della giornata:

«Ciao Lidia, buon fine settimana.»

«Buon weekend Paola… con la nonna!» ironizza.

Come da accordi presi, sabato mattina alle nove arrivo a casa della nonna che è già sul cancello ad aspettarmi.

«Nonna, perché insisti a non farti accreditare sul conto la pensione?»

«Perché so io come metterli al sicuro i miei soldi. Paola, domani è il tuo compleanno, sono trentotto ormai, ma uno straccio di fidanzato, ce l’hai o no?» sono anni che batte su questo chiodo «vieni da me a mezzogiorno che ti preparo la torta salata di salsiccia e patate!»

Non è un invito, è un ordine.

Uscite dalla posta l’accompagno al Tigros a fare la spesa: patate, uova, salsiccia, prezzemolo e farina bianca per la sfoglia. Entriamo nella pasticceria di fianco al supermercato e sceglie la mia torta preferita, la meringata.

«Nonna, lascia che almeno la torta la paghi io, è il mio compleanno.»

«Lascia stare, ho appena preso la pensione. Anche se a giorni arriveranno le bollette ci sto dentro, non preoccuparti.»  

«No, le candeline no, ti prego.» Protesto inutilmente.

Domenica mattina mi presento a casa della nonna con una bottiglia di spumante dolce.

Sul tavolo della cucina fa bella mostra lo sformato dal profumo invitante.

«L’ho preparata stamattina alle sei, adesso andiamo a Messa, al ritorno la mangiamo.»

Tornate dalla funzione, mentre la nonna va a togliersi le scarpe, ritengo utile riscaldare quella delizia e accendo il forno. Poco dopo, raggiunta la temperatura, mi abbasso, apro lo sportello e una nuvola di fumo mi vola in faccia.

Alle mie spalle la nonna urla: «La mia pensione!»