La lettura è, come l’amore, un modo di essere

Leggere è uno dei grandi piaceri della vita, forse uno dei più intensi e magici che ci possano accompagnare. Chi meglio degli autori stessi può guidarci alla scoperta dell’amore per la lettura?


Questo è il pensiero dello scrittore francese Daniel Pennac nel libro Come un romanzo in cui elenca i diritti imprescindibili del lettore

il diritto di saltare le  pagine

il diritto di bovarismo

il diritto di tacere

Il desiderio del lettore è

leggere perchè si sa solo, per lui è una compagnia che non prende il posto di nessun’altra, ma che nessun’altra può sostituire.

Le nostre ragioni di leggere sono strane come le nostre ragioni di vivere. Nessuno è autorizzato a chiederci conto di questa intimità.

Magia della lettura, quel momento in cui tutto intorno a noi comincia a svanire per farsi indistinto.

Un libro aiuta a non pensare ed è questo che, nel profondo del cuore, ognuno di noi desidera più fortemente, la sensibilità, per esempio ,di chi ama leggere è la migliore maschera dell’egoismo, egoismo di riservarsi un momento solo per sé

afferma lo scrittore Claudio Magris.

La lettura è un grande viaggio non come fonte di conoscenza di luoghi e di fatti ma  come accrescimento della propria esperienza.

Un libro è un compagno di viaggio o il viaggio stesso: può condurre in luoghi mai visti o inesistenti e suggestionare a tal punto  da far credere che tutto sia raggiungibile, tutto sia possibile.

Come vivere mille vite in una sola e come afferma Umberto Eco

Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è un’immortalità all’indietro.

Leggere trasporta in un’altra realtà e gli unici bagagli che si possono portare, in questa sorta di avventura, sono i sentimenti misti a speranze e a sogni: non vi è posto per la realtà.

Sei un lettore se… cerchi di spiare sempre il titolo del libro che sta leggendo il tuo vicino in treno, in autobus, in metropolitana o in sala d’attesa.

Amo ricordare il fotografo ungherese Andrè Kertesz, di cui il grande fotografo Henrj Cartier-Bresson diceva

Tutto quello che abbiamo fatto, Kertèsz l’ha fatto prima.

Uno dei suoi soggetti preferiti è il lettore, fotografato in luoghi in posizioni e in situazioni inaspettati: soggetti immobili, con le teste chine sulla carta come a volercisi tuffare dentro ma l’apparente immobilità nasconde sempre un’attività mentale intensa, feroce.

Leggere non è solo viaggiare ma sognare, riflettere, librarsi sulle ali della fantasia, immedesimarsi, ridere, piangere, emozionarsi, crescere, imparare, riscoprire se stessi e, perdendosi tra le righe, ritrovarsi.

Un libro è una delle ricchezze più preziose, nonché un amico fedele, non tradisce anzi sorprende, incatena a sé, a volte per tutta la vita.

Quelli che mi lasciano senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere vorresti che l’autore fosse un tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira.

Questo faceva dire Jerome David Salinger al giovane Holden, protagonista di uno dei romanzi più famosi della letteratura del 1951.

Sapere che si ha qualcosa di bello da leggere prima di coricarsi è una delle sensazioni più piacevoli della vita.

Vladimir Nabokov, autore del famosissimo libro Lolita è come suggerire all’inconscio una storia in cui ambientare i propri sogni.

Leggere è valorizzare il proprio tempo invece di subirne passivamente il passaggio.

Sapeva leggere. Fu la scoperta più importante di tutta la sua vita. Sapeva leggere. Possedeva l’antidoto contro il terribile veleno della vecchiaia.

Cosa aggiungere alle parole che Luis Sepulveda inserisce nel romanzo Il vecchio che leggeva romanzi d’amore. Come comunicare meglio di così il modo in cui la lettura rallenta il tempo, fino a farlo sospendere, fino a dare l’illusione che la vecchiaia non esiste?

E concludo con un pensiero di Daniel Pennac

Il tempo per leggere, come il tempo di amare, dilata il tempo di vivere.