«Mammaaa, hanno suonato!»
«Giorgia, potresti rispondere anche tu, neh? Ho pure le mani bagnate…»
Flip-flop-flip-flop
«Chi è!»
«Io sòno, scendi la pasta.»
«Mamma, stavo studiando.»
«Adesso si studia sul videogioco, non prendermi per scema, e metti via quell’aggeggio se non vuoi far incavolare da subito tuo padre… almeno prepara la tavola.»
«Buon appetito! Passami quel telecomando. Ma guarda ‘sto disgraziato se deve fare una guerra adesso dopo due anni di vita infame… folle farabutto… perché non lo fa fuori nessuno? Io non avrei nessun poblema, lo ammazzerei con le mano mie!»
«È arrivato armiamoci e partite.»
«Giorgia, guarda che ti ho sentito, porta rispetto a tuo padre.»
«Ok, ok non darmi gomitate.»
«E tu, Sal, datti una calmata, mangia la pasta… poi dici che è scotta e dai la colpa a me, neh!»
«A lui butterei grappoli di bombe, in casa sua, vorrei vedello a scappare, magari con i bambini per mano che piangono.»
«Sal, quello ha i bunker dove rifugiarsi, mica deve andare negli scantinati come quelle povere mamme con i bambini. Pensa a quei ragazzi costretti a sparare ad altri ragazzi… mi vengono i brividi.»
«Però, pure il Papa… non si può sentire “digiuno e preghiere.” Che cacchio se ne fa dei nostri digiuni ‘sta gente?»
«Salvatò, lascia stare il Santo Padre, figghiu sacrilego!»
«Nonnina, pecchè pangi?»
«Picciriddu, sai che nonna in tempo di guerra abitava a Castellanza e aveva nascosto in solaio due ragazzi americani? Vieni qui, diciamo una preghierina.»
«Ecco perché zio Oreste è biondo con gli occhi azzurri…»
paf
«Giorgiaaa! Stavolta te la sei cercata e meritata! E adesso basta, alzatevi tutti che devo lavare i piatti. Sal, vacci piano col vino.»
«Vino? Pare acitu.»
«Ma io volevo scherzare…»
«Poi voglio vedere anch’io il telegiornale in santa pace. E tu, Giorgia, non occupare tutto il posto, sposta quelle gambe e lascia sedere anche noi.»
«La nonna sta sulla sedia a dondolo, il papà sulla sedia, Carmelo gioca per terra, quando hai finito in cucina mi sposto.»
«Eccomi qua, passami quel cuscino per favore. Fino a ieri non c’era telegiornale o un programma di intrattenimento che non parlasse della Covid; la curva su, la curva giù, quanti malati, quanti morti, quanti in terapia intensiva… adesso guerra, solo guerra su tutti i canali.»
«Mamma, chi ti dice che è tutto vero?»
«Giorgia, piantala, non cominciare con le tue scemate.»
«Adesso che ci hanno inoculato chissà che veleno e il microchip, sono soddisfatti, non se ne parla più. Sai che se avvicini un pezzo di ferro al braccio dove sei stata vaccinata ti rimane attaccato come una calamita?»
Ronf, ronf.
«Alza il volume della televisione che non sento niente e tu finiscila di ascoltare il blaterare di ciarlatani. Che non ci siano più tanti morti come prima che scoprissero il vaccino non ti dice niente?»
«E invece adesso ci sono i morti per la guerra. Sempre se è vero. Guarda, guarda un po’ qui. La vedi questa scena sul mio video? Dicono che è una ripresa di oggi dopo un attacco dei nemici, e invece… è la stessa identica scena di quattro anni fa durante un’altra guerra che non c’entra niente con questa. Ti rendi conto di come ci stanno prendendo in giro?»
«E tu cosa guardi tutte quelle scene di guerra? Certo che queste intrattenitrici con facce di circostanza, che cambiano voce, interrompono di continuo gli esperti, si guardano, spostano i capelli per vedere se vengono riprese dalla parte giusta… che marionette! Ho sentito quella comesichiama che dopo aver detto una grossa cavolata continuato ad arrampicarsi sui vetri pur di non ammettere la sua ignoranza. Donna Assunta, avete preso le gocce per dormire?»
«Mà, guarda che si è già addormentata.»
Pam, pam
«Cammelo, dammi quella pistola che la faccio volare giù dal balcone.»
«Sal, adesso fai piangere il bambino perché ti ha svegliato?»
«Ma papà, e sì che gliela hai regalata tu, neh!»
«Gioggia, zittiti se non vuoi che anche i tuoi social facciano la stessa fine.»
«Qui siamo andati tutti fuori di testa!»
