Il nostro cervello oltre i confini della zona di comfort

Quando ci spingiamo oltre i limiti conosciuti e affrontiamo nuove sfide, il nostro cervello entra in uno stato di attivazione e adattamento molto particolare. Uscire dalla zona di comfort, un concetto comunemente inteso come il luogo dove ci sentiamo sicuri e protetti dalle incertezze, scatena una serie di risposte neurologiche e psicologiche che ci aiutano a crescere e ad apprendere. Ma cosa accade esattamente a livello cerebrale in quei momenti? Vediamo insieme come il nostro cervello risponde a questi stimoli.


La routine e l’abbandono della zona di comfort, non hanno un’influenza solo psicologica su di noi ma ci coinvolgono anche fisicamente. Troppo spesso tendiamo a dimenticare che ciò che avviene nella nostra mente, non coinvolge solo la psiche, ma è spesso una risposta fisica a qualcosa che avviene a livello fisico.

In pochi sanno che, fisicamente, la nostra zona di comfort è regolata in parte dall’amigdala, una piccola struttura cerebrale coinvolta nella gestione delle emozioni, in modo particolare la paura e l’ansia. Quando siamo all’interno della nostra routine, l’amigdala tende a mantenersi calma, poiché percepisce l’ambiente circostante come sicuro e prevedibile. Tuttavia, appena decidiamo di provare qualcosa di nuovo o di affrontare una situazione sconosciuta, l’amigdala si attiva, inviando segnali di allarme al resto del cervello.

A seguito dell’attivazione dell’amigdala, uno degli effetti immediati dell’uscita dalla zona di comfort è l’attivazione della risposta allo stress, che si viene a creare in noi a causa del nostro doverci confrontare con l’ignoto. Il cervello percepisce l’incertezza come una potenziale minaccia e, in risposta, attiva quello che gli esperti chiamano l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (che ha un ruolo fondamentale nella risposta a stimoli esterni e interni, inclusi in particolar modo gli stress psicologici). Viene, così, rilasciato il cortisolo, anche conosciuto come l’ormone dello stress, che prepara il corpo a una situazione di “lotta o fuga“. Il cortisolo ha effetto anche sul nostro fisico, infatti, aumenta la frequenza cardiaca, migliora la concentrazione e mobilita l’energia necessaria per affrontare qualsiasi imprevisto potremmo incontrare su questo nuovo percorso che stiamo intraprendendo.

Senza dubbio, uscire dalla zona di comfort può essere stressante ma può anche risultare estremamente gratificante. Quando ci esponiamo a nuove esperienze e otteniamo un successo, viene rilasciata nel nostro corpo la dopamina, l’ormone della ricompensa. La dopamina ci fa sentire appagati e rafforza in noi la spinta nel cercare le novità, spingendoci a cercare ulteriori sfide. Questo sistema è particolarmente attivo durante esperienze nuove o eccitanti, il che spiega perché spesso ci sentiamo vivaci e motivati quando ci impegniamo in qualcosa di diverso dal solito.

Uno degli aspetti più interessanti e importanti, forse, dell’uscire dalla zona di comfort è la sua influenza sulla neuroplasticità, ovvero la capacità del cervello di modificarsi e riorganizzarsi (fisicamente) in risposta alle nuove esperienze che stiamo vivendo. Quando affrontiamo qualcosa di nuovo (ad esempio lo studio di una nuova lingua, l’apprendimento di una nuova abilità pratica o ci esponiamo a nuove conoscenze), il cervello crea e rinforza nuove connessioni sinaptiche. È proprio attraverso questi processi che apprendiamo e miglioriamo le nostre abilità, rendendo la nostra mente più flessibile e aperta al cambiamento, facilitando maggiormente quell’elasticità mentale che a volte si perde con lo scorrere degli anni. In questo modo, ogni volta che ci spingiamo oltre i nostri limiti, stiamo letteralmente “allenando” il cervello a diventare più resiliente e adattabile.

Ovviamente, per il nostro cervello, una novità rappresenta l’uscita dalla zona di comfort ed è causa di possibile stress. Va ricordato, però, che ogni volta che superiamo una difficoltà, il nostro cervello registra l’esperienza, si trasforma e plasma in modo nuovo grazie alla sua capacità neuroplasitica e rafforza la propria resilienza, ossia la capacità di affrontare e superare tutte le avversità attraverso la nostra capacità di adattamento. Questo meccanismo è fondamentale per la crescita personale e il benessere psicologico. Infatti, esperienze ripetute fuori dalla zona di comfort aiutano a diminuire la sensibilità dell’amigdala alle situazioni percepite come minacciose, riducendo progressivamente l’ansia e migliorando la gestione dello stress.

Uscire dalla zona di comfort, lasciarsi in nuove avventure, abbandonare ciò che conosciamo a favore di qualcosa di nuova, non è solo un esercizio di coraggio ma è anche un modo efficace per stimolare il cervello e favorire la crescita personale. Ogni volta che affrontiamo l’ignoto, stiamo insegnando al nostro cervello a diventare più adattabile, resiliente e incline al cambiamento. Sebbene possa sembrare spaventoso, spingersi oltre i propri limiti è uno dei modi più potenti per espandere le proprie capacità mentali ed emotive.

Ogni volta che ci viene offerta l’opportunità di una nuova sfida, dovremmo coglierla senza esitare. Ogni volta che ci troviamo in una situazione simile, dovremmo ricordarci che il nostro cervello non si sta limitando ad imparare qualcosa di nuovo ma si sta rafforzando e noi, fisicamente e psicologicamente, ci stiamo rafforzando con lui.