Il concetto di restauro

Affrontare il tema della Conservazione e del Restauro di Opere d’Arte in così poco spazio è un compito certamente arduo, poiché l’argomento è vastissimo. Comunque, quando ci si accosta ad un manufatto artistico, due sono le domande che ci si dovrebbe porre di fronte al suo possibile degrado:

  • Quanto ha contribuito il passare del tempo alla sua alterazione?

I fattori ambientali e climatici producono sempre un costante degrado in ogni opera d’arte offuscandone l’immagine e creando quella sovrastante “patina” che ne rende difficile la lettura.

A ciò si può porre rimedio con interventi di pulitura rimuovendo il sudiciume accumulatosi e gli strati di vernice ossidata (cioè ingiallita) che rendono, specie in pittura, i cieli tersi così verdastri e gli splendidi sfondi tanto cupi distinguibili a fatica.

Ma quando si presentano problemi dovuti, oltre che all’incuria del tempo, anche alla negligenza dell’uomo, come la caduta e/o il sollevamento della materia pittorica, con distacchi della sottostante preparazione dal supporto, per prolungata esposizione alla luce, al calore ed all’umidità, per poter recuperare l’opera si deve ricorrere ad interventi di conservazione ben più impegnativi (ed onerosi) come il consolidamento del manto pittorico.

Se poi anche il supporto (nella maggioranza dei casi su tela) presenta lacerazioni, buchi o allentamenti si deve intervenire con la foderatura.

  • Quanto il dipinto è stato alterato dalla mano dell’uomo?

Le alterazioni per interventi di mano umana sono cosa ben più “grave” poichè rendono l’opera di difficilissima lettura. I “rifacimenti” eseguiti in epoche diverse o le “ridipinture” apposte su opere già deteriorate nel tempo, senza rispettarne lo stile dell’autore, sono manipolazioni che tendono a cambiare completamente la stesura originale del dipinto creando discrepanze stilistiche e cromatiche.

In questo caso si ricorre alla vera e propria rimozione delle ridipinture (compito a volte  rischioso causa la diversa natura degli spessori di colore sovrapposti) cercando di eliminare solo ciò che è stato aggiunto posteriormente e in contrasto con il tono generale dell’opera. In ultimo, per rendere l’opera esteticamente più leggibile si interviene con la reintegrazione pittorica che non deve mai alterare l’originalità del dipinto. Ci si avvale di metodi differenti di esecuzione, valutabili secondo il tipo ed il valore dell’opera, per minimizzare le lacune e le abrasioni che risultassero evidenti sulla superficie pittorica.

La condizione ideale resta comunque quella della PREVENZIONE affinchè si salvaguardi l’opera evitando di sottoporla a troppi stress evitando: fonti dirette di luce, sia solare che artificiale; la vicinanza a fonti di calore, quali il riscaldamento dei termosifoni che rendono l’aria troppo secca, creando reazioni di “contrazione” al supporto del dipinto; le forti correnti d’aria umida create da finestre spesso aperte, le quali favoriscono invece “l’allentamento” della tela o il rigonfiamento della fibra lignea.

Queste continue contrazioni ed allentamenti, di per sé fatti naturali che avvengono costantemente nel tempo, sono la causa delle piccole spaccature che spesso si riscontrano sulla superficie pittorica di dipinti antichi e non.

Non sono un fattore negativo finché ben aderiscono al loro supporto senza presentare sollevamenti o cadute di colore anzi, sono sinonimo dell’autenticità di un dipinto, perché queste cosiddette “craquelures” sono ben differenti da quelle riprodotte artificialmente in dipinti che si vogliono far passare per antichi.

Si eviti inoltre di appenderli alle pareti particolarmente umide o orientate verso Nord, specie se in vecchi edifici, dove difficilmente vi giungono i raggi solari e, possibilmente, PROTEGGENDOLI con un vetro dagli agenti atmosferici che, oltre a quanto sopra citato, sono la causa principale dell’alterazione dei colori, per la lenta reazione chimica non facilmente visibile ad occhio nudo, e dall’ingiallimento progressivo dello strato di vernice applicata quale protezione finale.

Altra considerazione importante riguardante invece le opere d’Arte Moderna e Contemporanea che presentano già, fin dalla nascita, difetti tecnici e complesse alterazioni dovuti alla “libera inventiva” dell’artista: assemblaggi disomogenei in varie e fantasiose tecniche miste, preparazioni troppo grasse con sottilissimi strati pittorici di colore, quasi cristallini, soggetti a sfaldamento, contrazione, scadimento cromatico e decadimento veloce dell’opera.

SENSIBILIZZIAMOCI di più affinché il nostro patrimonio tanto ricco di manufatti artistici, che custodiamo nelle nostre case, possa continuare a vivere nelle migliori condizioni possibili assicurando loro: prima la suddetta prevenzione poi, gli adeguati interventi di restauro, quando se ne presenti ovviamente la necessità.

4. CARTA geogr.3

 

 

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