Il campanile della chiesa di San Bernardino ha appena suonato la mezza.
Dalla scuola elementare gli scolari si lanciano in una corsa appena la maestra li lascia liberi.
Dalla vicina fabbrica di aerei escono gli operai frettolosi perché il turno inizia un’ora dopo e devono tornare a casa, lavarsi e mangiare. Luigi quando non trova pronto se la prende con la moglie Mariuccia e fa partire uno scappellotto al malcapitato figlio che gli chiede insistentemente qualcosa.
Gli impiegati escono un quarto d’ora dopo e sono più rilassati perché la loro la pausa è di un’ora e mezza. Gino si ferma a prendere le sigarette e le nasconde perché non vuole che la moglie le veda.
Costantino ha un piccolo deposito di bombole a gas presso Federico, suo fratello, che commercia in carbone e legna e tutti chiamano il “Carbunin”. Ora sta portando sulla spalla una bomba, come ama dire scherzando, alla Luigina che è rimasta senza sul più bello mentre preparava il pranzo.
«Ecco la bomba», dice attaccandola al fornello e i bambini, un po’ spaventati, in un angolo si chiedono come mai Costantino ha un occhio di vetro e li guarda storto. Non ha mai voluto dire loro perché ha l’occhio di vetro, ma lo chiederanno agli amici più grandi che sanno tutto e quando non sanno inventano.
Ginetta, la cartolaia, ha tirato giù la saracinesca servendosi di un lungo ferro a uncino e la riaprirà alle quattordici puntualissima perché c’è sempre qualche scolaro che deve comprare un pennino o un foglio di carta assorbente prima di iniziare il turno del pomeriggio.
Maria Rosa, la bella, con lo sguardo assente è seduta sulla panchina in riva al fiume, come tutti i giorni alla mezza da quando è iniziata la bella stagione. Dice di aspettare il suo fidanzato che esce dalla fabbrica ma il suo bello non arriverà mai perché se lo è inventato lei.
Guarda il fiume e sogna.
È maggio, l’aria profuma di fresco e i fiori dei tigli stanno per sbocciare. Dice che a giugno si sposerà. Il fratello la viene a prendere e la riporta a casa. Non è più giovanissima Maria Rosa, ma il suo cervello è rimasto piccolo.