Via dei Legionari – Parte 10: “Lascia o Raddoppia” e il “Festival di Sanremo”

Né il vinaio né il carbonaio che sono i “benestanti” della via, possiedono la televisione per cui il giovedì sera la maggior parte delle famiglie si ritrova nei bar a vedere “Lascia o Raddoppia”, il programma a quiz che affascina e tiene incollati davanti allo schermo.

Ci vanno tutti: adulti, bambini, nonni, impossibile perdere una sola puntata a meno che non ci  si ammali seriamente.

Si cena presto e si arriva al bar in anticipo per poter prendere il posto migliore davanti al televisore e per non rischiare di rimanere in piedi.

Gli adulti ordinano il caffè, una bibita o, gli uomini, un bicchiere di vino. Noi bambini beviamo l’aranciata con la cannuccia e dato che dopo un po’ ci stufiamo chiediamo le caramelle che quasi sempre ci vengono concesse per tenerci buoni.

C’è un altro programma che non si può perdere, è il Festival di Sanremo che dura tre serate ma ha il vantaggio che viene trasmesso anche alla radio. Di solito si va a vedere in televisione solo la serata finale. Il giorno dopo già si canticchiano i motivi delle canzoni e la radio li manda in onda a tutte le ore.

Molte famiglie che hanno figli adolescenti si sono lasciate convincere a comprare il giradischi. E’ una piccola valigetta facilmente trasportabile da una casa all’altra e che permette di organizzare piccole feste da ballo.

L’ultima novità sono i dischi a 45 giri che su un lato hanno una canzone famosa e sull’altro una meno nota ma che a furia di sentirla finisce per piacerti.

Una rivista femminile lancia per la prima volta un’idea innovativa che avrà un successo notevole e, in forme diverse, si ripeterà fino ad oggi. Mette nel giornale un inserto: un disco quarantacinque giri di plastica colorata. Si guarda alla novità con sospetto, si aspetta che uno compri il giornale e dica se il disco funziona.

«Funziona, funziona!», dicono. «Bisogna avere un po’ di riguardo ma la canzone, pur con qualche fruscio si ascolta».

La cosa va avanti per qualche tempo, poi sparisce, ma l’idea dell’inserto prende piede e i giornali faranno a gara a mettere gli oggetti più disparati.

Si va verso gli anni Sessanta e il benessere comincia a farsi sentire.

Si compra il frigorifero che prende il posto della vecchia “ghiacciaia” e la spesa successiva è la televisione, seguita dal telefono. I commercianti vendono a rate e la cosa ha un enorme successo.

Il giovedì sera rimane sacro e chi non ha ancora potuto permettersi la televisione non va più al bar, ma viene ospitato da qualche famiglia del caseggiato. È un modo bello di trovarsi, di scambiare quattro chiacchiere, di divertirsi e anche di litigare, perché si fa amicizia con chi si ha vicino finché non arriverà l’automobile e allargherà l’orizzonte delle conoscenze.

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