Dal 200 al 1200, in Cina furono fatte invenzioni che hanno cambiato il corso della civiltà, e che erano in grande anticipo rispetto all’Europa, dove si sono diffuse molto più tardi:
- la carta,
- la porcellana,
- la stampa a caratteri mobili,
- la bussola,
- la polvere da sparo.
Ovviamente le fonti sono molto datate, e quindi le informazioni possono essere imprecise o derivare da leggende che in ogni caso partivano da una realtà.
1) L’INVENZIONE DELLA CARTA
Secondo la tradizione o una leggenda, Ts’ai Lun, un eunuco della corte cinese dell’imperatore He, si recava ogni giorno presso uno stagno adibito a lavatoio: lì, meditava ed osservava le donne lavare i panni. Un giorno si accorse che le fibrille, precedentemente staccatesi dai panni logori, a causa dello strofinio e della sbattitura esercitati dalle lavandaie, si accumulavano e si riunivano a mo’ di tessuto.
Ts’ai Lun raccolse con delicatezza il sottile velo di fibrille feltratesi in un’ansa dello stagno stesso e lo pose ad essiccare. Nacque così un foglio di una certa consistenza, di colore biancastro ed idoneo per sopportare la scrittura.
Il primo materiale adottato da Ts’ai Lun, una volta messo a punto il procedimento di fabbricazione, fu la corteccia del gelso da carta (Brussonetia papyrifera).
La prima fase era quindi la raccolta dei vegetali adatti allo scopo:

La parte fibrosa della corteccia veniva messa a macerare in acqua, risciacquata e successivamente battuta in mortai di pietra fino ad ottenere una pasta uniforme di fibre cellulosiche. Questa massa di fibre opportunamente diluita con acqua veniva versata sopra la cosìdetta «forma», costituita da una specie di graticcio ottenuto per accostamento di sottilissimi bastoncini di bambù.
L’acqua passava attraverso le fenditure del graticcio e le fibre, feltratesi tra loro, restavano in superficie formando un foglio di opportuno spessore che, staccato e levato a mano dalla forma, veniva messo ad essiccare all’aria.
I cinesi, oltre ad essere stati i primi produttori di carta, sono stati anche suoi grandi utilizzatori.
L’impiego della carta come supporto per la scrittura è sicuramente da ricollegare con il tasso di diffusione della cultura; questa nei periodi più antichi, era privilegio di pochi e quindi la domanda di carta per scrivere è stata inizialmente piuttosto ridotta.
La carta infatti ancor prima di essere usata come supporto per la scrittura, è stata impiegata, in Cina, come oggetto di vestiario. Le prime citazioni relative a questo uso risalgono al primo secolo a.C. e sempre più frequenti poi divengono negli anni successivi
La più antica carta conosciuta di cui ci sia pervenuto un campione fu fabbricata con stracci intorno al 150. Per altri cinquecento anni circa, l’arte della fabbricazione della carta fu confinata in Cina, ma nel 610 fu introdotta in Giappone e, intorno al 750 nel Medio Oriente.
Il suo uso fu introdotto in Europa dagli Arabi i quali scoprirono il segreto di lavorazione a seguito di una battaglia contro i Cinesi. Catturarono dei produttori di carta e ne avviarono la produzione dapprima a Samarcanda.
Una testimonianza particolarmente interessante è quella di un viaggiatore arabo che visitò Palermo (Balarm) nel 972 e riporta che tra gli oggetti da lui visti vi fu proprio la carta.
Al XII secolo risale la prima cartiera in territorio italiano cristiano, attribuita a Polese da Fabriano che la impiantò sul Reno vicino a Bologna.