La magia della Scrittura: scrivere e viaggiare

La scrittura è un viaggio senza fine attraverso mondi immaginari e reali. Le parole sono le guide che ci conducono attraverso emozioni, idee e conoscenza, creando connessioni profonde con chi legge.


Un viaggio di scoperta, un viaggio di ricerca, un viaggio d’amore.

Nelle profondità dell’animo umano albergano sentimenti che spesso non emergono se non attraverso la parola scritta.

Scavare nel proprio animo è compito arduo: i sentimenti sono spesso mascherati o per riservatezza o timidezza oppure volutamente ignorati perché il solo pensiero rinovella situazioni di dolore o di felicità perduta.

La felicità di chi scrive
è il pensiero che riesce
a diventare sentimento,
è  il sentimento che riesce
a diventare pensiero.

Thomas Mann

Scrivere rimuove il vissuto, provocando un alternarsi di sensazioni diverse ma su tutte una prevale sulle altre:

La sensazione di costruire un nuovo mondo, una persona dentro di sé proprio come coloro che costruiscono un ponte o una cupola in pietra.
Le pietre di chi scrive sono le parole. Si toccano, si sente il rapporto che hanno tra di loro, si accarezzano con la punta della penna, si sistemano e così con determinazione, pazienza e speranza si costruiscono nuovi mondi.”

Omar Pamuk

Scrivere è guardarsi dentro e cercarsi in altri volti. È guardare altri volti e trovarsi. È svuotarsi, riempirsi, ridere e piangere.

Scrivere è vivere combinando parole e sentirsi felici quando il suono di una frase fa vibrare un’emozione.

Scrivere è un viaggio coast-to-coast, senza rotte segnate, dove a ogni crocevia si rischia di sbagliare svolta ma nel quale si è liberi di andare dove si vuole, di fermarsi, di vagare senza meta… significa partire per un viaggio senza niente e nessuno.

Non si conosce né la destinazione né chi si incontrerà lungo il cammino, anche se in qualche modo è immaginabile ma alla fine del viaggio si acquisirà una ricchezza perché tante cose su di sé e sul mondo produrranno un cambiamento, trovando una voce autentica, la verità.

Alla fine del viaggio si proverà anche nostalgia… dura solo per quell’attimo che si ha per alzare lo sguardo dall’ultima pagina e soffiarla via fino all’orizzonte…

L’indomani, però, quegli occhi vedranno l’alba di un viaggio diverso. Scrivere è materializzare un’immagine fino a renderla reale. È poter sempre scegliere.

È amarsi, è fermare un pensiero per non dimenticarlo, catturarlo come qualcosa di raro, di unico che per paura di un non ritorno si affida a un foglio.

Scrivere è testimoniare, registrare i pensieri e non lasciarli svanire.

È, infine, un atto di eroismo quotidiano nel tentativo di trattenere il ricordo e lottare contro l’oblio, inesorabile, crudele.

È il grande protagonista dell’esistenza perché dona la possibilità di “rimemorare” nuovamente.

E la memoria che si trasforma in scrittura ottempera al suo compito: lottare contro l’effimero, trattenere più a lungo le tracce del passaggio di ognuno nell’esistenza.

… potercene laggiù fuggire.
Là dove a meraviglia tutto ti rassomiglia
amare vivere e morire
laggiù è ordine e beltà magnificenza, quiete e voluttà.

Invito al viaggio – Charles Baudelaire