Le Sonate di Mozart sono un corpus importante nel suo repertorio e mostrano virtuosismo e innovazione formale. Mozart le ha scritte in varie fasi della sua vita, mostrando uno sviluppo stilistico e una varietà di emozioni, dalle gioiose alle malinconiche.
Mozart è la felicità prima che questa sia giunta a compimento.
Arthur Miller
Esiste una differenza enorme tra la biografia di Wolfgang Amadeus Mozart e la sua produzione musicale, come abbiamo avuto modo di vedere sia rileggendo la sua biografia. Se, da un lato, addentrandoci nella sua corrispondenza ne esce un’immagine altamente sopra le righe, esuberante e irrispettosa delle buone maniere, dall’altro, leggendo un suo spartito troviamo una personalità e un carattere completamente diverso. Wolfgang Amadeus Mozart, quando scrive musica, anche nei momenti di maggior allegria e spensieratezza, è sempre estremamente severo. L’immagine che traspare dalle sue note è quella di una grande serietà e di uno spiccato rigore compositivo. Tutto il contrario di quello che ci si aspetterebbe, avendolo conosciuto in modo più personale attraverso le fonti biografiche.
Se Mozart sa essere un diavolo sconcio e irriverente, sempre pronto alla risata e alla beffa, musicalmente è decisamente diabolico. Le sue sonate sono dei testi essenziali per tutti coloro che voglio intraprendere e approfondire il mestiere del musicista: non tanto perché siano tecnicamente facili e abbiano un valore didattico, quanto per il loro rigore compositivo, che permette in modo molto chiaro e preciso di comprendere tutte le regole della composizione. Va da sé, che essere siano uno strumento altrettanto importante per poter affinare anche le capacità interpretative.
Prendiamo in esame la Sonata no. 12 in Fa maggiore (K332), scritta nel 1778. Il tema principale di questa sonata è in tonalità di Fa maggiore, che è anche la tonalità principale sulla quale si sviluppa tutta la sonata. Il secondo tema è composto da una melodia che passa alla tonalità di Do maggiore; di per sé, si tratta del nucleo centrale che in modo canonico dovrebbe sostenere una sonata, compresa quella parte che viene chiamata sviluppo, che solitamente è il momento musicale in cui il compositore può permettersi una maggiore libertà dalle strutture. In questa sonata lo sviluppo è forse la parte di maggior interesse perché, pur rimanendo in tonalità di Do maggiore, scompagina tutta la composizione precedente, accentuando il carattere leggere e divertente della sonata.
Come già precedentemente riportato, Wolfgang Amadeus compone questa sonata nel 1778, quando aveva 22 anni. In quel periodo si trovava a Parigi, l’allora capitale europea della Musica, insieme alla madre. Per Mozart avrebbe dovuto essere un viaggio importante, per farsi conoscere e imporsi nel panorama musicale europeo. Purtroppo nella capitale francese, la Musica di Mozart non viene accettata e, cosa ancor più tremenda per lui, la tanto amata madre si ammala e muore. Possiamo ricostruire questo tragico momento della vita di Wolfgang Amadeus Mozart grazie ad una lettera che scrive al padre Leopold:
La mia cara mamma è molto malata. All’inizio siamo ricorsi ai soliti rimedi domestici, la polvere antispasmodica. È molto debole, ha la febbre, delira. Mi danno qualche speranza ed io però non ne ho molta. Mi sono affidato completamente alla volontà di Dio e spero che anche lei e la mia cara sorella facciate altrettanto. Con questo non voglio dire che mia madre morirà o debba morire né che non ci sono più speranze. Speriamo ancora ma non troppo!

Pietro Antonio Lorenzoni
Lo stile di questa lettera è ben lontano da quello che abbiamo trovato precedentemente nella sua corrispondenza. In parte, il cambio di tono è dovuto, ovviamente, alla situazione a dir poco tragica che il giovane Mozart deve affrontare da solo. Inoltre, dobbiamo tener conto che per tutta la sua vita Mozart non riuscì mai ad emanciparsi completamente dal controllo e dalla soggezione paterna. Il tono goffo e imbarazzato è dovuto a questa relazione complicata, una relazione caratterizzata da una continua subordinazione nei confronti di un padre al quale doveva sempre rendere conto e dimostrare qualcosa.
La composizione di Mozart, in questo periodo ha una svolta molto netta. La sua Musica diventa più drammatica. Probabilmente a causa della dipartita della madre, che è sempre stata un rifugio sicuro rispetto al controllo dispotico del padre.
Nella Sonata in La minore (K310) il secondo tema sembra quasi essere un discorso materno. Lo sviluppo, invece, è qualcosa di inaudito. Ci sono dei forti e dei piano molto accentuati, con fortissime dissonanze. Questa sonata introduce un carattere fortemente drammatico nella. musica scritta da Mozart; con il tempo questo aspetto diventerà una vera e propria firma musicale tipica della composizione di Wolfgang Amadeus Mozart.
