Cuore di Tenebra #1 : Il romanzo di Joseph Conrad

La mia presentazione di Cuore di Tenebra di Conrad avrebbe dovuto essere strutturata come cercherò di illustrarvi a distanza e grazie ai materiali e passi del libro, che saranno pubblicati in articoli futuri.

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Sarei partita col dire che i temi salienti del romanzo sono il viaggio e la scoperta. Da qui il legame con il tema della VISIONE, a cui le conferenze di questo anno di studi fanno riferimento.

Viaggio in senso geografico, come effettiva navigazione (il narratore ricorda la sua passione fin da bambino per imbarcazioni e carte geografiche); ma anche viaggio come scavo psicologico, come indagine e perlustrazione di aree inesplorate, fino ad arrivare nel profondo del cuore dell’Uomo.

Cuore di tenebra è un romanzo che racconta di un viaggio reale, compiuto, ricordato e quindi raccontato dal narratore di nome Marlow. L’itinerario segue il corso del fiume Congo, nel cuore dell’Africa nera (teniamo presente questo colore e il riferimento all’oscurità, alla tenebra che ne deriva: ci servirà durante il nostro discorso).

L’ambientazione, sia per la sua lontananza che per il suo mistero, diviene la cornice suggestiva, onirica, surreale e quasi ipnotica al cui interno si svolge la scoperta del narratore: quella degli esiti della dominazione coloniale da parte dei bianchi sulle popolazioni locali.

Dopo essersi imbarcato, Marlow sprofonda sempre più verso l’ignoto. Giunge alla sede della Compagnia che lo ha assunto e che commercia avorio. Il luogo è inospitale e sospetto, gestito da strani personaggi, come se la realtà, davanti agli occhi del narratore, si deformasse in una visione surreale. Tutti parlano di un certo Kurtz, un uomo che ha la sua base all’interno della foresta, cui si giunge come scendendo agli Inferi, in una palude malsana, dove si nascondono e sono in agguato le insidie.

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Giunto a destinazione, il narratore scopre atroci misfatti: le stragi compiute dai bianchi, ordinate da Kurtz; la primordiale devozione degli indigeni nei confronti di questo individuo; la sua feroce determinazione, la potente suggestione che provoca sugli altri. Anche Marlow rimane affascinato dal personaggio senza essere in grado di darsi alcuna spiegazione razionale.

Marlow intende avvicinare e catturare Kurtz, che nel frattempo è molto malato:riesce, ma, nel viaggio di ritorno, Kurtz muore. Prima di spirare pronuncia due parole: «L’Orrore! L’Orrore!», e consegna a Marlow un pacco contenente delle lettere e la foto di una giovane donna.

Le parole dette da Kurtz sembrano alludere a quello che lui e gli altri bianchi hanno fatto
in Africa, a quello che ha visto, alla distruzione di cui è stato causa. Marlow non ha il coraggio di riferire questo alla fidanzata di Kurtz, una volta tornato a Londra, e le dice che le ultime parole di Kurtz sono state per lei.

Aggiungo una curiosità: una versione che ho sentito dare del finale è che Kurtz non dica ‘The horror! The horror’, ma qualcosa come ‘Whore! Whore!’ che significa ‘Puttana!’. Non sarebbe del tutto inesatto dire che le ultime parole del personaggio sono rivolte ad una donna. E dato il personaggio, non stupisce che siano parole di disprezzo.

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