Fatima – Capitolo 2: i fatti

Lucia nasce il 22 marzo 1907, nel 1915 ha 8 anni e per la famiglia pare esser giunto il momento in cui possa sostituire la sorella Carolina, che di anni ne ha 12, nel condurre e guidare le pecore ai pascoli. Un giorno insieme a tre amiche, Lucia si spinge con il gregge fin verso le falde del monte Cabeco.

La stessa suor Lucia nelle sue memorie scrive che più o meno verso mezzogiorno dopo aver consumato il pasto, lei e le sue amiche iniziarono la recita del Santo Rosario e che poco dopo averlo iniziato videro sopra gli alberi come sospesa, una figura simile a una statua di neve (così ella la descrive) che raggi del sole la rendevano ai loro occhi, quasi Jacinta_marto_lucia_santostrasparente. Appena terminate le preghiere la figura sparì. Questo accadde per 3 volte nel corso dell’anno. Lucia per aver raccontato questi accadimenti, verrà rimproverata dalla madre e derisa da molti.

È in questo periodo che Francesco e Giacinta, nati rispettivamente l’11 giugno 1908 e l’11 marzo 1910, dopo aver insistito pesantemente con i genitori, ottengono come Lucia il permesso di cominciare a custodire il gregge di famiglia. Arriviamo così ad una mattina di primavera del 1916, i tre pastorelli si recano come al solito sui pendii del monte Cabeco, quando a causa di una pioggerellina fastidiosa decidono di rifugiarsi presso una grotta al fine di consumare tranquilli il pasto. Recitano le preghiere in modo alquanto affrettato per poter andare a giocare. Lucia testimonia che il loro gioco preferito del momento era quello dei “sassetti”. Ad un tratto, vennero attirati da un forte vento che scuoteva perfino gli alberi e sopra l’oliveto videro la figura già apparsa tempo prima a Lucia . Si avvicinarono e notarono che si trattava di un giovane dall’età di 14/15 anni, “più bianco della neve”. Ad un tratto questa figura gli disse: “Non abbiate paura! Sono l’angelo della pace, pregate con me!”, poi si inginocchiò e per 3 volte chinò la testa toccando il suolo e aggiunse: “dite anche: mio Dio! Io credo, adoro, spero e vi amo! Vi domando perdono per quelli che non credono, non adorano, non sperano e non vi amano”. Dopo essersi rialzato chiese loro di recitare la preghiera che aveva loro insegnato.

L’angelo, in quell’anno, apparve ancora 2 volte. La prima volta, i pastorelli si trovavano vicino al pozzo situato nell’orto dietro la casa di Lucia e questi gli domandò cosa stessero facendo dicendo loro: “Che cosa fate? Pregate molto! I cuori santissimi di Gesù e di Maria hanno sopra di voi disegni di misericordia. Offrite costantemente all’Altissimo orazioni e sacrifici, offrite a Dio il sacrificio di tutto quello che vi sarà possibile, in atto di riparazione dei peccati, con cui lui viene offeso e per impetrare la conversione dei peccatori. Attirerete così sopra la nostra patria la Pace. Io sono il suo Angelo custode, sono l’Angelo del Portogallo, accettate e sopportate con sottomissione le sofferenze che il Signore vi manderà”. La seconda volta, invece, accadde molto tempo dopo, mentre i fanciulli si trovavano ai pascoli sopra la zona di Valinhos in un oliveto chiamato Pregueire. Vi erano giunti con difficoltà e dopo poco esservi arrivati iniziarono a recitare come d’abitudine le preghiere che l’angelo aveva loro insegnato. Proprio in quell’istante ricomparve la luce sconosciuta e con essa un angelo che aveva nella mano sinistra un calice, sopra il quale stava sospesa un’ostia, dalla quale cadevano alcune gocce di sangue. L’angelo si avvicinò a loro, si inginocchiò e disse di ripetere per 3 volte: “Santissima Trinità, Padre Figlio e Spirito Santo, io vi offro il preziosissimo sangue, corpo, anima e divinità di Gesù Cristo presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione di tutti gli oltraggi, sacrilegi e indifferenza, con i quali Egli stesso è offeso e per i meriti infiniti del Suo Santissimo Cuore e del Cuore immacolato di Maria, vi domando la conversione dei poveri peccatori”. L’angelo a questo punto si alzò e diede a Lucia l’ostia mentre ai 2 cuginetti il calice dicendo: “Prendete e bevete il corpo e il sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati, riparate i loro crimini e consolate il vostro Dio”, alla fine detto ciò scomparve. In questi stessi giorni la mamma di Lucia si ammala abbastanza gravemente e in famiglia si perde la serenità.

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