Il 16 aprile Bernadette, in religione suor Marie-Bernarde, moriva nell’infermeria detta “della Santa Croce” nel convento di Saint Gildard: aveva solo 35 anni.
Con l’autorizzazione dell’amministrazione civile, il corpo di Bernadette rimase esposto alla venerazione del pubblico fino a sabato 19 aprile. Fu poi rinchiuso in una doppia bara di piombo e di quercia che venne sigillata in presenza di testimoni, i quali dovettero firmare un verbale. Il corpo venne seppellito in una cappellina nel recinto del convento dedicata a San Giuseppe.

L’autorizzazione alla sepoltura venne data il 25 aprile 1879 e il 30 aprile il prefetto ne diede il permesso ufficiale. Il 30 maggio, dopo aver eseguito dei lavori, venne finalmente deposta con una cerimonia molto semplice.
Prima ricognizione: 22 settembre 1909
Nell’autunno del 1909 terminò il processo dell’ordinario sulla reputazione di santità, le virtù e i miracoli di Bernadette: bisognava ora procedere alla ricognizione del corpo cioè alla sua identificazione legale e canonica e alla verifica del suo stato. Questa prima esumazione avvenne il 22 settembre (tutto è documentato e conservato negli archivi di san Gildard).
Sono le 8.30, il vescovo di Nevers e il tribunale ecclesiastico penetrarono nella grande cappella del convento, su un piccolo tavolo posero i 4 vangeli su cui giurarono di dire tutta la verità: l’Abate Perreau, la madre generale Forestier, la madre assistente, i medici, i muratori e i falegnami. Ilcorteo si diresse poi verso la cappella di San Giuseppe. Tolta la pietra tombale apparve subito la cassa che venne trasportata al Pavillon e deposta su due cavalletti ricoperti da un lenzuolo, di fianco una tavola con un drappo bianco pronto ad

accogliere il corpo o le ossa di Bernadette. Si svitò la cassa di legno, si tagliò quella di piombo e il corpo apparve in perfetto stato di conservazione, neppure il minimo odore dovuto alla decomposizione. Le suore che l’avevano seppellita 30 anni prima notarono che il volto e le mani si erano appena inclinati verso sinistra. L’abito era umido, il volto di un bianco cereo, la pelle aderente ai muscoli e i muscoli attaccati alle ossa, le palpebre infossate, il naso incartapecorito. La bocca semiaperta lasciava intravedere i denti ancora attaccati ed erano perfettamente conservate anche le sue unghie. Le mani incrociate sul petto tenevano ancora un rosario corroso dalla ruggine, visibile oggi presso il museo allestito a Nevers. Sull’avambraccio si distingueva il rilievo delle vene. Dopo aver tolto gli abiti e il velo si vide un corpo incartapecorito, la sua rigidità permise di girarlo per poterlo lavare, le parti inferiori del corpo erano nerastre a causa della quantità di carbone ritrovato nella bara (non fu data spiegazione in merito alla sua presenza). Il corpo venne quindi lavato dalle suore e riposto in una nuova bara foderata di zinco e imbottita di seta bianca: nelle poche ore di esposizione all’aria il corpo però si annerì. La doppia bara fu chiusa, saldata, avvitata e sigillata con 7 sigilli e riportata nella tomba. Il tutto terminò alle 17.30.
La mummificazione non fu considerata un miracolo poiché era noto che in alcuni terreni ciò avrebbe potuto accadere. Il fatto venne interpretato però come un evento sorprendente, essendo a conoscenza delle malattie di Bernadette, dello stato del suo corpo al momento della morte e dell’umidità della tomba; tutte condizioni che avrebbero dovuto portare a una naturale disgregazione del corpo, che non avvenne.
Seconda ricognizione: 3 aprile 1919
Il 3 agosto 1913, papa Pio X autorizzava l’introduzione della causa di beatificazione e canonizzazione di Bernadette Soubirous e firmava il decreto di “venerabilità”. A causa della guerra però il processo si fermò e venne ripreso nel 1918. Fu pertanto necessaria una nuova ricognizione del corpo.
Il 3 aprile 1919 in presenza del sindaco di Nevers, del Vescovo, del commissario di polizia, dei rappresentanti del Comune e dei membri del Tribunale Ecclesiastico e di due medici che si prestarono al compito avvenne la seconda ricognizione. Tutto si svolse come la prima volta ma dopo l’esame i due medici vennero invitati in una stanza

separatamente per redigere il loro rapporto senza la possibilità di comunicare tra loro. I due rapporti concordarono perfettamente tra loro e con il precedente rapporto redatto dai medici del 1909.
Unico elemento nuovo: la comparsa di qualche macchia di muffa e di uno strato di sali somiglianti a sali calcarei, dovuti probabilmente al lavaggio del corpo avvenuto precedentemente. Alle 17 della stessa sera venne sepolta nuovamente.
Terza ricognizione e prelievo delle reliquie: 18 aprile 1925
Il Papa dichiarò l’eroicità delle virtù di Bernadette e, per tale motivo, venne aperta la via verso la beatificazione. Per questo si rese necessaria una terza ricognizione del corpo. Durante tale processo si dovette, inoltre, provvedere al prelievo di alcune reliquie da inviare a Roma, a Lourdes e nelle case di congregazione.
Furono gli stessi medici del 1919 a procedere. Oltre alla comunità delle suore, al vescovo, ai vicari generali, al Tribunale Ecclesiastico, a due testimoni e a due medici presenziò anche un commissario di polizia e un certo sig. Leone Bruneton, rappresentanti dell’autorità municipale.
Sempre stesso rito di giuramento. Il dottor Comte su richiesta del Vescovo prelevò delle reliquie: si decise di prelevare la quinta e la sesta costola della parte anteriore; durante tale intervento, il medico si rese conto che il fegato, ricoperto dal diaframma era perfettamente conservato. Comte prelevò, inoltre, le due rotule ricoperte di pelle e due frammenti di muscolo delle parti esterne delle cosce destra e sinistra, che sembrarono non aver subito la minima putrefazione. Il cuore su desiderio della Reverenda Madre Generale fu lasciato intatto al suo posto con l’intero corpo. Il dottor Comte sostenne che non fosse assolutamente normale trovare il fegato non decomposto o quanto meno non calcificato; pare che tagliandolo presentasse una consistenza tenera e quasi normale, ricordiamo che erano trascorsi 46 anni! Il corpo venne poi avvolto in fasce ,lasciando liberi solo il volto e le mani e si fecero dei calchi affinché la casa Pierre Imans di Parigi potesse creare una leggera maschera di cera da applicarvi. Il corpo venne lasciato nella cappella di sant’Elena cosicché le suore che desideravano pregare dinnanzi a lei la potessero vedere ma solamente attraverso un vetro.

Il 14 giugno 1925, Pio XI proclamò ufficialmente “Beata Bernadette” ma si dovette attendere il 18 luglio per deporre il corpo nell’urna, ove ora si trova, poiché era stata ordinata a Lione nel momento della Beatificazione e non era ancora stata terminata.
La sera del 3 agosto 1925 l’urna fu solennemente trasferita nella cappella del convento di S. Gildard. Tutto intorno all’urna si possono leggere iscritte sul metallo le parole dette dalla Vergine. Qui Bernadette continua la sua missione, che in nome di Dio, le aveva affidato. “L’Immacolata Concezione ci ripete che Dio è amore e che non cessa mai di chiamarci a passare dalla notte del nostro peccato alla sua luce meravigliosa!”.
Parole della vergine scritte sull’urna:
Volete farmi il favore di venire qui per 15 giorni?
Direte ai sacerdoti di far costruire qui una cappella
Andate a bere alla fontana e lavarvi
Pregate Dio per i peccatori
Io sono l’Immacolata Concezione
Andate a mangiare quell’erba che troverete là
Non vi prometto di rendervi felice in questo mondo, ma nell’altro

Dal carnet di note intime, riporto una delle sue preghiere preferite:
Oh Gesù, vi prego,
datemi il pane dell’umiltà,
il pane dell’obbedienza,
il pane della carità,
il pane della forza,
per spezzare la mia volontà
e fonderla nella vostra
Ecco alcune note da lei scritte sul carnet:
Mio Gesù, infondi tanto amore nel mio cuore, che un bel giorno scoppi per arrivare fino a Te. Tu lo sai, o mio Gesù, io Ti pongo sul mio cuore come un sigillo, restaci sempre.
Più guardo il mio Dio, più anche Dio mi guarda; più lo prego, più lui stesso pensa a me.
Se non ci si mortifica, si manca ai propri doveri, la mortificazione che Dio ci chiede è l’osservanza esatta della nostra regola, delle tradizioni, delle abitudini e delle raccomandazioni fatte dai nostri superiori.
È cosa gradita a Dio alzarsi all’ora fissata e senza ritardi durante l’inverno, senza girarsi e rigirarsi nel proprio letto. Una religiosa non dovrebbe mai far sapere i suoi gusti o disgusti per questo o quel cibo.
La mortificazione è l’abc della perfezione.
Se vuoi ascoltare la voce del Signore è nel più profondo silenzio della notte che lui viene al mondo.
L’Eucarestia, per l’anima tormentata, è un bagno di luce e d’amore.
Una delle sue canzoni di chiesa preferite è del 1853 e fu composta da un padre Marista, Pietro Janin. La compose come ringraziamento dopo esser guarito da una grave malattia:
Al ciel, al ciel, al ciel
Andrò a vederLa un dì,
Al ciel, al ciel, al ciel,
Andrò a vederla un dì.Andrò a vederla un dì
In cielo, patria mia,
Andrò a veder Maria
Mia gioia e mio amor
Date importanti della sua vita
- 7 gennaio 1844
nasce Bernadette Soubirous - 9 gennaio 1844
Bernadette viene battezzata - 8 dicembre 1854
Pio IX proclama il dogma dell’Immacolata Concezione - 1855
epidemia di colera a Lourdes - Fine 1856
Carestia generale - 7 marzo 1856
I Soubirous vivono al Cachot - 27 marzo 1857
François viene denunciato/arrestato per furto - Settembre 1857
Bernadette viene mandata a Bartrès - 1858
Bernadette rientra a Lourdes - 11 febbraio/16 luglio 1858
apparizioni - 25 marzo 1858
la Signora afferma di essere l’Immacolata Concezione - 3 giugno 1858
Bernadette riceve la Santa Comunione - 5 febbraio 1860
Bernadette riceve la Santa Cresima - Luglio 1860/1866
Bernadette è accolta nell’ospizio delle suore di Nevers - 18 gennaio 1862
Mons. Laurence, vescovo di Tarbes, dopo soli 4 anni riconosce l’autenticità delle apparizioni a Massabielle - Luglio 1863
Il parroco Peyramale affida alla famiglia Soubirous il mulino “Lacade” che nel 1867 riceveranno in dono dal vescovo di Tarbes - 4 luglio 1866
Bernadette lascia Lourdes alla volta di Nevers - 7 luglio 1866
entra nel convento di San Gildard - 29 luglio 1866
riceve l’abito delle suore e prenderà il nome di suor Marie-Bernarde - 8 dicembre 1866
muore la mamma di Bernadette - 30 ottobre 1867
professione temporanea - 1871
muore il padre di Bernadette - 22 settembre 1878
professione perpetua - 16 aprile 1879
morte di Bernadette - 22 settembre 1909
prima esumazione - 3 aprile 1919
seconda esumazione - 18 aprile 1925
terza esumazione - 3 agosto 1925
l’urna contenente il corpo viene esposta nella cappella ove tutt’ora si trova - 14 giugno 1925
viene proclamata Beata da papa Pio XI - 8 dicembre 1933
viene proclamata Santa