“Misericordia” traccia un nuovo cammino

Nell’aria c’è profumo di cambiamento, solo chi non si espone all’Arte e alle sue molteplici espressioni non se ne sta rendendo conto.

L’opera “Misericordia” di Emma Dante è nuova anche se racconta una vecchia storia, che abbiamo già sentito negli ultimi trecento anni. Una storia di emarginazione, di povertà, di ignoranza e di esclusione sociale. Eppure quello spettacolo di un’ora (tanto intesa che ne vale tre, credetemi) materializza quel cambiamento che spesso è una pura e semplice percezione.

Da secoli, i più raffinati pensatori (e artisti) ci avvisano si far attenzione al linguaggio, che come ogni “oggetto” è fallace e non sempre veritiero. Magritte ci dipinge una pipa 38918(1)dicendoci che non è una pipa (quindi ciò che sembra essere), concetto non del tutto difficile se pensiamo alla psicanalisi. Il caro vecchio Freud ha passato tutta la sua vita tentando di spiegarci (e di spiegare a sé stesso!) che gli oggetti dei nostri sogni nascondo dei significati che non per forza sono legati all’oggetto stesso.

Per quanto riguarda il linguaggio, sono stati versati così tanti fiumi di inchiostri da riempire delle intere biblioteche su questo tema, sulla sua interpretazione e sulla sua nascita, sviluppo ed uso. Tutto questo mondo (che va sotto il nome di ermeneutica) può essere riassunto con le colorite parole di uno dei più grandi attori e filosofi del secolo scorso, Carmelo Bene:

Fate attenzione, il linguaggio vi fotte.

Emma Dante ci presenta un’opera che non nasce con il pretesto di raccontarci una storia ma di farci vivere delle emozioni vere, sincere e che disturbano. Volutamente, il linguaggio (le attrici parlano in siciliano) potrebbe rappresentare un limite per un pubblico che non conosce questa lingua ma la parola verbale non è il vero linguaggio usato nello spettacolo. Lo “sferruzzare” delle donne (che inizia a sentirsi ancor prima che si alzino le luci e si presentino gli artisti sul palco) è un linguaggio con la sua grammatica e le sue espressioni (una donna arrabbiata ha un ritmo ben diverso da chi si sta divertendo), il corpo in tutte le sue forme (anche quando è sformato) ci racconta una storia fatta di emozioni vere. Che le attrici parlino poco importa, quello che sin da subito ci rapisce è il loro essere vive.

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PROVE di Misericordia scritto e diretto da Emma Dante luci Cristian Zucaro con Italia Carroccio, Manuela Lo Sicco, Leonarda Saffi, Simone Zambelli coproduzione Piccolo Teatro di Milano– Teatro d’Europa, Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale, Teatro Biondo di Palermo. Foto © Masiar Pasquali

Il corpo ha preso il sopravvento. Al punto che la Dante chiede ad un ballerino di dar vita ad uno dei personaggi principali. Senza ombra di dubbio per Simone Zambelli il corpo è tutto, è il centro del suo essere Arte e lo studio fatto insieme alla Dante lo porta a deformarlo, renderlo inadatto al movimento. Trasformando il ballerino in un novello Pinocchio, goffo nei movimenti ma che non perde la capacità di farci sognare.

Un grande applauso va anche a Italia Carroccio, Manuela Lo Sicco e Leonarda Saffi, che con l’enorme lavoro svolto sotto la guida di Emma Dante hanno dato il loro corpo a tre donne che ci hanno gettato nella disperazione, nella speranza, nel sogno e tra l’immondizia della Vita.

Il teatro (come l’Arte in generale) è ad un punto di svolta e noi abbiamo la fortuna di poter essere testimoni di questo cambiamento. Gli oggetti sono stati allontanati da tutte le rappresentazioni, negli anni ’60 abbiamo tolto calore all’Arte per farla diventare un canale di trasmissione di idee e pensieri quanto più universali possibili. Oggi, nuovo sangue sta scorrendo nelle vene dell’Arte. Un sangue caldo, giovane e che non può raccontare molto perché ormai si è già visto tanto, un sangue che vuole infondere vita e sentimento ai temi più universali. Perché nessuno può più permettersi il rischio di rimanere impassibile e distaccato dalla Vita, nel bene e nel male.

L’Arte si sta ribellando alla freddezza della comunicazione tecnologica e dobbiamo prepararci a vivere l’Arte in modo diverso; da capire non c’è nulla (a stento si è capito qualcosa nel passato) ma siamo tutti qui per vivere (nel bene e nel male) ed è giusto che ci si predisponga prima possibile a non ragionare troppo sull’Arte ma a viverla, come ci ha chiesta Emma Dante con questo nuovo grande capolavoro.

MISERICORDIA
PROVE di Misericordia scritto e diretto da Emma Dante luci Cristian Zucaro con Italia Carroccio, Manuela Lo Sicco, Leonarda Saffi, Simone Zambelli coproduzione Piccolo Teatro di Milano– Teatro d’Europa, Atto Unico / Compagnia Sud Costa Occidentale, Teatro Biondo di Palermo. Foto © Masiar Pasquali

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