Beethoven – Capitolo 8: l’eredità artistica

La grande eredità artistica e umana che ci ha lasciato, la possiamo trovare condensata Beethovennella sua opera più incredibile che è la Nona sinfonia. Un’opera immensa non solo per la dimensione ma anche per i contenuti.

In essa possiamo trovare tutti gli aspetti della nostra esistenza; ascoltando i vari movimenti possiamo trovare l’essenza del sublime, lo strazio e anche l’aspetto più drammatico dell’esistenza.

Dopo il duro lavoro portato avanti per anni da Herbert von Karajan per registrare tutte le sinfonie di Beethoven ha detto che lo sforzo era paragonabile a quello di scalare una montagna. Partendo dalla Prima Sinfonia si sale, con grande fatica, sino all’ultima e il panorama che si gode da quell’altezza è l’immensità dell’esistenza.

Tutti noi conosciamo la Nona Sinfonia, prima di arrivare al famoso coro finale, vorrei presentarvi l’ultimo movimento, dove l’orchestra esegue un pezzo musicale molto simile al baccano al quale deve mettersi un freno. Il violoncello, faticosamente, tenta di suggerire una soluzione melodica. L’orchestra tenta di studiare la possibilità di vari incipit che già sono stati presentati nei movimenti precedenti e si alterna con i violoncelli e contrabbassi. In questo momento è facile pensare alla difficoltà compositiva di Beethoven e ai molti tentativi che avrà fatto per trovare la soluzione migliore.

Durante questo dibattito musicale, il coro rimane una presenza silenziosa. Poi, all’improvvisa si alza in tutta la sua presenza strabiliante ed enorme e inizia uno dei momenti più belli di tutta quanta la Storia della Musica.

bee-2Oggi, aspettiamo con trepidazione l’ingresso del coro e tutta la sua carica. Non era così all’epoca di Beethoven. Inserire in un coro in una sinfonia era una cosa da non fare, era troppo contro le regole. Il testo poi era una poesia di Schiller, quindi immaginiamoci lo scandalo culturale che si creava. Beethoven, alla fine della sua carriera dopo tanta ricerca dedicata al suono perfetto, trova l’unico strumento che possa esprimere tutte le sensazioni ed emozioni: la voce umana.

È emozionante partecipare alla forte discussione tra gli strumenti musicali che diventa un vero e proprio rumore, che culmina in quell’accordo forte e dissonante che è passato alla storia come quello del “terrore”. Poi la voce umana interrompe la musica con queste parole:

O amici, non questi suoni

La poesia di Schiller raggiunge un livello eccelso con questi versi:

Abbracciatevi, moltitudini!
Questo bacio vada al mondo intero
Fratelli, sopra il cielo stellato
deve abitare un padre affettuoso.
Vi inginocchiate moltitudini?
Intuisci il tuo creatore, mondo?
Cercalo sopra il cielo stellato!
Sopra le stelle deve abitare!

Vi propondo di ascoltare l’ultimo movimento eseguito dalla Western-Eastern Divan Orchestra (fondata da Daniel Barenboim per unire musicisti proveniente da culture che sono in guerra tra di loro). È una registrazione molto emozionante. Buon ascolto e alla prossima!


Pubblicato su Latelier91 il 24 marzo 2020 (https://latelier91.wordpress.com/2020/03/24/beethoven-capitolo-8-leredita-artistica/)

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