Tutti hanno un traguardo da raggiungere, palese, nascosto o ignoto. Può accadere che si intraprenda un’iniziativa senza porsi particolari obiettivi e poi ad un tratto scompare come un palloncino volato via; può accadere il contrario: si inizia un progetto senza dargli peso e accorgersi che comincia a dare frutti come una pianta, sostanziosi e gratificanti per chi l’ha seminata senza aspettarsi alcunché di prodigioso.
Il titolo di questo articolo? Ora ve lo spiego. 25.000 (venticinquemila – lo scrivo anche in lettere per dargli più visibilità e corposità) sono i contatti – lettori, visualizzatori, curiosi, chiamateli come volete, ma sono quel numero – che ha registrato nell’anno Clio, la nostra rivista on line.

E pensare che era un progetto nato per essere uno strumento cartaceo che ridava nuova vita ad un numero unico edito tempo fa dalla nostra UNITRE. Poi si è optato per una edizione digitale per accogliere contributi di varia cultura che affiancassero le nostre conferenze, propositivi per la conoscenza e il sapere, senza porsi obiettivi né traguardi ambiziosi da conquistare in termini di numero di lettori e contatti.
Ed ecco che di fronte a venticinquemila persone che sono venute a trovarci ci sentiamo inorgogliti e preparati a continuare ad arricchire Clio con scritti e articoli da parte di tutti noi, docenti, insegnanti, associati, studenti, o amici dell’associazione.
Ora è giunto il momento di porci traguardi, ma non finalizzati a vincere premi o scudetti. Traguardi per continuare a soddisfare chi sfoglie le pagine della nostra Clio, a Oriano o a New York.
E sì, cari lettori, in quei venticinquemila ci sono anche più di cinquecento contatti che risultano essere negli Stati Uniti e che sono interessati a leggere articoli o a sfogliare una rivista digitale di una associazione che ha sede a Sesto Calende, paese di cui probabilmente non conoscono neppure l’ubicazione nel mondo.
Continuare a comunicare con loro, e con quelli che verranno – in effetti venticinquemila sono pochi in confronto ai trecento milioni di abitanti degli Usa – e busseranno per cercare parole gratificanti o per la sete di sapere o semplicemente per soddisfare la loro curiosità o la ricerca di un contatto, seppur virtuale e asettico, con gli sconosciuti autori che sono dietro le parole che si illuminano sullo schermo.

Sconosciuti gli uni agli altri, ma comunque esseri umani che dicono qualcosa di cui in quel momento chi ha effettuato il contatto ha necessità: un’informazione, un approfondimento, una chiacchiera, il piacere di conoscere.
Dietro a queste esigenze palesi vi è lo stimolo a sentirsi, da qualsiasi distanza fisica il contatto proviene, parte di una rete umana che è appunto umana perché ritiene la Cultura, frivola o profonda, esser un legame per condividere, discutere, avvicinarsi, stare assieme seppur lontani.
Imparare a comunicare anche utilizzando le tecnologie informatiche è un traguardo che Unitre ha raggiunto in questo anomalo e per certi versi stimolante anno che sta per finire.
Certamente è innegabile che ci si rapporta e ci si interrelaziona meglio di persona, salutandoci con un abbraccio o un bacio, sorbendo quello che ci piace e gustando qualche pasticcino mentre si parla di cultura e di frivolezze varie. Online e di persona sono due dimensioni diverse e complementari, che possono convivere e evolversi sfruttando le reciproche potenzialità, capacità ed esperienze.
Mai come nell’epoca che stiamo vivendo l’essere umano ha avuto a disposizione strumenti per annullare le distanze e le lontananze, fisiche e simboliche, con i suoi simili e con la conoscenza.
Mentre scrivo queste righe al computer sono connesso e potrei entrare in contatto con i nostri associati o con chi è negli Stati Uniti. Ho accanto a me il mitico Libretto Verde di Unitre, quello dell’Anno Accademico 2019/20; lo guardo come uno strumento sorpassato, reso obsoleto da Facebook, Zoom, Youtube, cioè l’immediatezza che surclassa la lenta staticità.

Lo salvo e lo preservo per un improvviso pensiero illuminante. Clio è una figura mitologica, musa protettrice della Poesia e della Storia, del Canto epico e della Danza, quattro arti che nella concezione della classicità greca e romana erano complementari. Assieme trasmettevano oralmente e con le movenze del corpo e l’armonia del canto la Storia dell’umanità, le storie e i miti degli esseri umani, con immediatezza. Ma qualcuno pensò di scrivere tutto quanto gli artisti comunicavano alla gente; senza la loro scrittura noi avremmo perso queste storie, avremmo perso il contatto con il sapere costruito dall’umanità.
Libretto Verde e Clio on line sono complementari e funzionali agli strumenti informatici e viceversa. Sono la comunicazione delle nostre storie per stare insieme anche quando siamo lontani nel tempo e nello spazio.
A proposito di comunicare, vi voglio dire che… no, non è ancora il momento; tra poco un’altra figura mitologica apparirà nella nostra associazione. Aprite bene gli occhi e le pagine del nostro sito e lo saprete, molto presto.
Cura ut valeas!